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Marmo bianco

Alt. tot. 47 cm; 1 corona foglia 14 cm; 2 corona foglia 27 cm; kalathos 41 cm (con orlo 1,5 cm); abaco 6 cm; prof. max 50 cm; diam.36 cm. metà III d.C.


Scheda opera

Capitello corinzio di colonna

Capitello corinzio di colonna mancante in molte parti: completamente perso l’abaco e le elici risultano in alcuni casi parzialmente conservate; le cime delle foglie d’acanto spezzate e la superficie fortemente abrasa. Presenta numerosi elementi di semplificazione nella lavorazione dell’acanto e nella scomparsa di alcune caratteristiche canoniche. Attorno al kalathos si svolgono due corone di otto foglie d’acanto ben separate tra loro, sommariamente articolate in lobi e fogliette, e sono caratterizzate da ampia costolatura centrale, delimitata da due scanalature, che si allargano verso i lobi superiori; le foglie sono appiattite sul kalathos, perdendo il naturale movimento, si incurva la sola cima. Sulle foglie vediamo profonde solcature e piccoli fori di trapano ovali a goccia, che indicherebbero sommariamente e con poca corrispondenza naturalistica le zone d’ombra di separazione dei lobi; il secondo ordine di foglie d’acanto inizia al termine della prima corona.

I caulicoli, stretti tra le foglie vicine del secondo ordine, presentano un solo solco mediano con coroncina superiore, caratterizzata da una sola profonda incisione; le volute e le elici, solo alcune conservate sono ridotte sotto l’abaco e terminano con una sporgenza che dovrebbe ricordare la spirale chiocciliforme. Assente lo stelo per il fiore dell’abaco, che risulta mancante su ogni lato, ma probabilmente era formato da una sporgenza non lavorata. La mancanza di molte caratteristiche canoniche ormai perse e semplificate con un’esecuzione non precisa e impressionistica con effetti discontinui di chiaroscuro, rimandano ad una cronologia nella metà del III secolo d.C. come ci confermano alcuni esemplari ostiensi.