Collezione di Dipinti Antichi

La Collezione M abbraccia un arco temporale assai significativo della tradizione artistica italiana, focalizzandosi in particolare su due filoni: il Seicento, con un'attenzione maggiore al classicismo di area emiliana, e il Settecento, privilegiando principalmente la Scuola Vedutista romana.
L'area seicentesca della collezione raccoglie opere estremamente peculiari della scuola emiliana e bolognese in particolare, concentrandosi sulle figure dei principali maestri per poi estendersi ad altri artisti naturalmente collegati con quella tradizione come Carlo Maratti, seguace ideale di Annibale Carracci. Dello stesso Carracci sono presenti due dipinti tra i quali una versione del celebre Mangiatore di fagioli. Nella Collezione è presente un altro dei massimi maestri della scuola seicentesca di area meridionale: Mattia Preti, fra le cui opere emerge un magnifico ritratto di Sant'Antonio Abate. Degne di rilevanza sono, inoltre, una tela di grandi dimensioni raffigurante la Cena a casa del Fariseo, conferita alla mano di Valentin Lefevre, pittore belga attivo a Venezia, che fu fortemente debitore dell'impostazione spaziale creata dal Veronese, e una tela di Luca Giordano, anch'essa dai lampanti riferimenti alla scuola veneta.


Particolarmente interessante è il nucleo di opere di Guido Reni che danno un'idea precisa dell'orientamento generale della collezione verso il classicismo, colto nel suo versante più sentimentale ed emotivo e nello stesso tempo più debitore delle fonti antiche. Grazie ad esse è possibile ricostruire tutti i momenti della complessa e avvincente parabola del grande pittore bolognese, dagli esordi fino alla tarda maturità. Rilevante risulta anche la presenza di dipinti del celebre artista Giovanni Francesco Barbieri, conosciuto come il Guercino, la cui carriera artistica così, può essere meglio analizzata. Inoltre queste opere presenti nella collezione, studiate da Sir Denis Mahon, sono riportate nel Libro dei Conti, il celebre registro contabile dell'artista centese, giunto fino a noi, accrescendone ulteriormente l'importanza storico-artistica.
A coerente perfezionamento dell'analisi della scuola emiliana seicentesca che questa collezione si propone, è la presenza di opere degli insigni seguaci e comprimari del Reni e del Guercino come Elisabetta Sirani e Benedetto Gennari; il che permette di rafforzare l'immagine di una raccolta dotata di un profondo senso storico e critico.

Roma e la campagna circostante sono invece i protagonisti della sezione settecentesca della Collezione. La silenziosa maestosità delle rovine antiche, immerse nel placido contesto rurale e il pacato dinamismo delle figure umane colte in momenti di vita quotidiana, furono i soggetti preferiti dei pittori della Scuola Vedutista che trovò nella città papale settecentesca un fertile terreno d'ispirazione. Queste opere divennero così un'importante testimonianza visiva della vita cittadina di quel periodo.
Grande interprete fu Paolo Anesi che si dedicò quasi completamente alla raffigurazione degli agli scorci della amata città natale. In questa raccolta sono conservati diversi dipinti di questo artista, caratterizzati dall'alta qualità pittorica e da una forte limpidezza descrittiva.
Altri importanti vedutisti furono Andrea Locatelli, che fu affine all'Anesi nel livello di qualità pittorica, frutto di una proficua collaborazione artistica fra i due ed Hendrik Van Lint. Quest'ultimo originario di Anversa, si trasferì a Roma molto giovane dedicandosi alla pittura di paesaggi rurali.
L'analisi critica dell'arte settecentesca affrontata si arricchisce di altri due generi peculiari di quel periodo e strettamente legati al vedutismo: il Capriccio, ovvero la composizione di paesaggi liberamente creati dalla fantasia dell'artista e la Bambocciata, ovvero la scena di genere i cui protagonisti erano i personaggi più semplici del popolo.

La Collezione sfiora inoltre un genere dalle forme e i colori assai delicati come il Rococò con alcune opere raffiguranti i soggetti tipici di quella corrente: piccole opere decorative allegoriche.