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Marmo bianco greco a grana grossa

Alt. 44 cm, diam. inf. 30 cm; lati abaco 48 x 50 cm fine II – inizio III d.C.


Scheda opera

Capitello corinzio di colonna

Capitello composito con kalathos decorato da due corone di foglie di acanto spinoso di tipo asiatico profondamente intagliate, dalle cime leggermente ricurve e con le estremità appuntite delle fogliette che si toccano formando delle figure geometriche: un triangolo (in gran parte perso), un rettangolo, un romboide schiacciato e un altro triangolo.

Le foglie della seconda corona si inseriscono negli spazi vuoti tra le foglie della prima corona e risultano profondamente intagliate e quindi molto corpose e sporgenti; sono unite tra loro soltanto mediante una sola foglietta laterale, che forma una sagoma liscia arcuata di separazione tra le due corone. Sopra il punto di unione liscio delle fogliette si generano i calici, incisi da linee parallele nella ricerca di un effetto naturalistico e da cui partono le elici e le volute, che si schematizzano e si semplificano in modo evidente divenendo semplici elementi disegnativi schiacciate sotto l’abaco con una piccola spirale.

Rispetto all’altro esemplare della Collezione, qui lo stelo per il fiore dell’abaco non nasce da una foglia liscia a forma di lingua, ma da una voluminosa foglietta d’acato sopra la cima della foglia centrale della seconda corona. I lati dell’abaco sono modanati con un ovulo e cavetto e presentano al centro i fiore centrale con 8 petali resi da incisioni diagonali e piccolo bottone centrale.

L’esemplare trova confronti con un capitello conservato nel Museo Nazionale Romano (Loretta Lupi, n. XII, 12, in Museo Nazionale Romano, le Sculture, p. 378) e con altri provenienti dal Palazzo di Diocleziano a Spalato, forse prodotti da un’officina proconnesia Un altro esemplare rinvenuto in cirenaica nella città di Tolemaide, presso la casa della Tricon-chos (House T) presenta caratteristiche molto simili se non per la prima corona dove le foglie del nostro esemplare si toccano con le punte formando figure poligonali. 

La presenza della foglietta da cui nasce lo stelo centrale potrebbe anticipare leggermente la cronologia di questo capitello, che potrebbe essere stato realizzato tra la fine del II – inizi III d.C.