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Marmo bianco

Alt. 44 cm; diam. inf. 32 cm; lato abaco max 52 cm fine III d.C.


Scheda opera

Capitello corinzio di tipo asiatico di colonna

Capitello corinzio di tipo asiatico ad acanto spinoso che mostra degli elementi particolarmente caratterizzanti presenti anche in altri esemplari.

Il kalathos è avvolto in due corone di acanto spinoso con foglie plasticamente rese da profonde e lunghe incisioni, formando così una sezione angolare che termina appuntita; al centro la costolatura è mediana. Da sottolineare i motivi geometrici caratterizzanti formati dall’unione delle punte delle foglie della prima corona: partendo dal basso un triangolo, un rettangolo, un romboide schiacciato e un altro triangolo. Le foglie della seconda corona si uniscono tra loro soltanto mediante una sola foglietta laterale, formando così insieme alla liscia sagoma di separazione tra le due corone, una cavità triangolare; inoltre, sono intagliate solo nelle foglie terminali, lasciando al di sotto una sagoma liscia come sfondo.

Sopra il punto di unione delle fogliette si generano i calici da cui partono le elici e le volute che si schematizzano e si semplificano in modo evidente divenendo semplici elementi disegnativi e perdendo il legame con l’elemento vegetale; inoltre schiacciate sotto l’abaco si curvano e terminano con una piccola spirale, che nel caso delle estremità delle elici toccano la liscia foglia a forma di lingua, collocata al centro del kalathos in luogo dello stelo per il fiore, e le sommità delle fogliette centrali della seconda corona. I lati dell’abaco sono modanati con un ovulo e cavetto e presentano al centro i fiore centrale con petali accennati e carnosi.

L’esemplare trova un confronto stringente con uno conservato al Museo Nazionale Romano (Loretta Lupi, n. XII, 12, in Museo Nazionale Romano, le Sculture, p. 378) e con altri provenienti dal Palazzo di Diocleziano a Spalato, forse prodotti da un’officina proconnesia che avrebbe fornito i capitelli anche a Salonicco e a Piazza Armerina secondo la tesi del Kähler (in ActaArchArtHist, IV, 1969, p. 46). Un altro esemplare rinvenuto in cirenaica nella città di Tolemaide, presso la casa della Tricon-chos (House T) presenta caratteristiche molto simili se non per la prima corona dove le foglie del nostro esemplare si toccano con le punte formando figure poligonali.  Un altro carattere tipologico è la foglietta liscia posta al centro del kalathos di ogni faccia, che il nostro esemplare presenta a differenza degli altri ponendosi quindi in una cronologia più antica.

L’esemplare è databile in base a questi confronti intorno alla metà del III d.C.