Tempio di Minerva Medica

Il giudizio critico

Questo dipinto è un’opera aggiunta al catalogo di Paolo Anesi, pittore nato a Roma nel luglio del 1697. La famiglia si dedicava alla tessitura della seta e si era trasferita da Venezia in un momento in cui questa città vantava l’attenzione di Papa Clemente IX. Paolo coltivò ambienti e amicizie nell’ambiente artistico romano, seppe amministrarsi, lavorò per famiglie come i Colonna, i Chigi, i Torlonia ed Albani, i Doria Pamphili e Pallavicini, fu accolto tra i “Virtuosi del Pantheon” e tra gli “Accademici fiorentini di San Luca”. Con la sua morte, nel 1773, per la storia del paesaggio romano si chiude un ciclo fortunato e lungo quasi due secoli. Francesco Maria Gaburri, fiorentino, storiografo e amante delle arti, nella sua manoscritta “Vita degli artisti” gli dedica il seguente “Ritratto”: Paolo Anesi, pittor romano fu scolare di Giuseppe Chiari pittore fiorentino, per le figure, e per i paesi studiò sotto Bernardino Fergioni, romano. In far bellissimi paesi non è inferiore in Roma a verun pittore (….) unisce all’intelligenza della pittura una dolcezza di tratto e una tale umiltà che non si può discorrere con esso, senza restarne incantato. Il dipinto in oggetto dovrebbe appartenere per ragioni stilistiche alla sua ultima maniera, con le figurine allungate e l’uso molto liquido del colore. L’andamento del cretto e la qualità del pigmento rafforzano tale opinione. È strettamente in relazione con le “Rovine del Palatino” già in collezione Sabatello, riprodotto a pag. 216 del “Trittico Paesistico Romano” di A. Busiri Vici, ed. Bozzi, 1976. (Franco Toscano, maggio 2002)