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45 x 62 cm
Acquarello su carta


Scheda opera

Veduta di Piazza Barberini


Il dipinto

re una pittura più rapida e agile, facilmente eseguibile en-plein-air.  

La sua ampia produzione artistica raggiunse l’apice con Roma sparita, o per dirla con le sue parole: “Roma pittoresca. Memorie di un’era che passa”. Una corposa raccolta di 120 acquerelli, ciascuno di  53 x 75 cm, suddivisi in 3 serie da 40 opere, realizzate fra il 1878 e il 1896, che rappresentano efficaci testimonianze visive antecedenti agli storici mutamenti urbanistici che avvennero a Roma agli inizi del XX secolo. Grazie a queste raccolte oggi è possibile avere una documentazione visiva di scorci non più esistenti.

E anche se l’acquerello presente in questa collezione non rientra ufficialmente nella sopracitata opera omnia dell’artista, vi è idealmente legato nelle finalità: ovvero quelle di mostrarci Piazza Barberini come era una volta e ora profondamente modificata. Difatti gli edifici che si vedono sullo sfondo e che sono riferibili all’attuale Via del Tritone, vennero sostituiti da palazzi signorili eretti agli inizi del 900 quando, a seguito dello spostamento della Capitale a Roma quella via fu totalmente riqualificata e trasformata in una delle arterie principali del centro, caratterizzata dall’architettura Liberty dei nuovi edifici che vi si affacciavano.

Nonostante il cognome tedesco, un omaggio dalle origini germaniche del padre, Ettore Roesler Franz nacque e crebbe a Roma, rimanendo talmente legato alla sua città da metterla al centro della sua proficua produzione artistica. Fin dall’adolescenza, Ettore frequenta l’Accademia di San Luca dove vi verrà ammesso giovanissimo, grazie anche ai suoi contatti col mondo anglosassone, molto utili a livello commerciale. Agli ambienti d’oltremanica egli era legato dalla comune passione per la Roma imperiale. Moltissimi erano infatti i giovani studiosi che dal Regno Unito continuavano a giungere in Italia per ammirare le antiche vestigia, proseguendo la tradizione del Gran Tour, molto diffusa fra i giovani nobili europei fin dal XVIII secolo. Questo legame col mondo britannico si  concretizzò in seguito con la sua assunzione come impiegato presso il consolato inglese di Roma.

Dal punto di vista pittorico, Ettore si dedicò principalmente agli acquarelli di dimensioni medio-piccole, una tecnica questa che gli consentiva di esegui