Tempio di Vesta
Il soggetto
L’opera è un altro importante esempio di scena di genere della scuola romana tardo seicentesca: il soggetto centrale è l’esterno di un’osteria nei pressi del Tempio di Vesta; un abbeveratoio al centro della scena è l’elemento catalizzatore, intorno al quale sembrano convergere le attenzioni di tutti i protagonisti della composizione, sia uomini che animali.
Questo genere di pittura, dopo essersi affermato e consolidato all’inizio del Seicento e aver attirato la curiosità e l’interesse di maestri affermati, quali i Carracci in Italia o Diego Velasquez in Spagna, continuò a raccogliere sempre più consensi fra gli artisti, sostenuto anche da un mercato che si era rafforzato in questo senso, incontrando sempre maggiori consensi fra i collezionisti.
Il dipinto
Questa tela fu opera di uno dei maestri del genere, il fiammingo di nascita Pieter Van Bloemen detto Stendardo per la sua predilezione per scene militari, ma apprezzato anche per tematiche di genere popolare. Proprio nei territori fiamminghi nacque e cominciò a svilupparsi la pittura di genere nel Cinquecento: un’arte che si concentrava sulle tematiche quotidiane e popolari, come si evince da quest’immagine e che ci mostra come Stendardo tendesse a privilegiare gli animali come soggetto delle sue opere.
Il dipinto è firmato con il monogramma “P.V.B.”, posto nella parte inferiore al centro dell’opera.