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70 x 70 cm
Olio su tela
1986


Scheda opera

Tartaruga


Il dipinto

Dipinto della tarda maturità dell’artista, fu eseguito un anno prima della morte, in un periodo in cui la sua fama era tale, che le richieste di opere si facevano sempre più numerose.

Ciò giustifica una tecnica esecutiva più fluida: le pennellate si fanno veloci e istintive, senza però diminuirne troppo lo spessore materico. Tuttavia l’espressionismo del colore è qui ancora molto vivido. 

Il fervente impegno politico e sociale che caratterizzava la sua produzione degli anni giovanili lascia spazio a soggetti semplici, “da tutti i giorni” come può essere una placida tartaruga sopra a un prato. Tuttavia questo soggetto non può essere liquidato in maniera così semplicistica: si tratta infatti di una delle specie più antiche sulla terra, sopravvissuta grazie alle sue doti di adattamento e resilienza. In molte culture, in particolare quelle asiatiche antiche, la tartaruga è da sempre simbolo divino di saggezza. Mentre per i Maya il suo carapace simboleggiava la volta celeste e quindi la collegavano alla creazione del mondo. Per l’antica tradizione cinese, il mondo si poggiava sul guscio di una gigantesca tartaruga, che rappresentava un concetto di eternità.

Sembra quindi difficile che una persona colta come Guttuso abbia utilizzato questo soggetto ignorandone il profondo significato allegorico.  Questo dipinto, già facente parte della Fondazione Pellin, fa parte di un piccolo ciclo iniziato nel 1980, incentrato sulla figura della tartaruga, che precede l’utilizzo di questo animale quale presenza inquietante e simbolica del grande dipinto del 1982 Spes contra spem, dove appunto compare una piccola tartaruga nel pavimento al centro della grande composizione con la funzione simbolica della continuità del tempo e soprattutto della longevità. Dunque nell’immagine forse scaramantica della tartaruga riproposta in questo dipinto, si conferma essere un’ulteriore sfida alla ineluttabile e sofferta condizione della vecchiaia.

In questo dipinto ci si può leggere un manifesto della vita del pittore: nonostante l’età raggiunta, egli si augura così di poter continuare ad avanzare con lenta determinazione nel proseguo della propria esistenza, con una “scorza” così dura da essere inscalfibile dalle critiche e dai problemi dell’umana esistenza. Proprio come il carapace di una tartaruga.