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55 x 46 cm
Olio su tela
1960


Scheda opera

Scena di caccia

Il soggetto

Pennellate veloci ed istintive a delineare il profilo di un gruppo di cavalli al galoppo, così come per delinearne i cavalieri. Questo è il concetto della pittura di Jean Dufy, un’artista che è riuscito a sintetizzare alcuni principi base delle correnti pittoriche francesi di inizio Novecento: l’essenzialità delle forme cubiste, pennellate veloci e indefinite a creare le forme, come nella tradizione post-impressionista e soprattutto la forza del colore nelle sue tonalità più intese e nei contrasti cromatici, secondo i dettami del Fauvismo di Van Dongen e Derain.

La pittura di Jean Dufy è dunque il risultato di un’attenta osservazione dei diversi lavori e dei diversi stili di alcuni suoi illustri colleghi che ebbe modo di osservare e frequentare a Montmartre nel primo dopoguerra, dove stabilì il suo studio.

Nonostante amasse la frenesia e il fermento della vita cittadina, Jean Dufy non disdegnava affatto la campagna e la pittura “en plein air”, realizzata dal vivo, con pennellate veloci e istintive, su tele di dimensioni contenute per essere più facilmente trasportabili. Il risultato di una di queste sortite in campagna è sicuramente questo dipinto “Caccia a cavallo”, qui presentato.

Seppur questo sia stato un soggetto assai popolare nella pittura al di là della manica dove, fra Ottocento e Novecento si creò una vera e propria scuola di “Sporting painters”, le scene di caccia non hanno mai fatto stabilmente parte del gusto artistico dei francesi. Ciò dimostra ulteriormente l’indipendenza artistica di questo pittore che non si lasciava influenzare affatto dalle mode. Attratto in particolare dagli eventi dell’alta borghesia francese, Jean Dufy li raccontò con un linguaggio visivo del tutto nuovo e originale, sulla falsa riga dello stile del fratello Raoul, suo primo maestro.