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107 x 89 cm
Olio su tela
1644


Scheda opera

Giudizio critico

San Paolo

Il soggetto
San Paolo di Tarso è uno dei soggetti religiosi maggiormente sfruttati dall’immaginario artistico nel corso del tempo per il forte impatto emotivo e il messaggio moralizzatore che trasmetteva ai fedeli. Nell’iconografia figurativa è principalmente raffigurato nel momento della sua conversione (celeberrime le versioni di Caravaggio in Santa Maria del Popolo a Roma e di Michelangelo negli affreschi vaticani della Cappella Paolina). Il Santo è qui invece rappresentato nel suo solenne aspetto apostolico, con una barba lunga e folta ad aumentarne la saggezza e il carisma ed è ritratto accompagnato dagli attributi iconografici assegnati dalla tradizione: la spada e il libro. La prima è appoggiata al suo fianco e ha una duplice valenza, rappresenta infatti la sua iniziale persecuzione del cristianesimo, ma è anche lo strumento con la quale subì il martirio avvenuto per decapitazione; il libro sul quale si appresta a scrivere, rappresenta invece le “lettere” apostoliche riportate dalle Sacre Scritture che ne crearono la fama dottrinale.


Il dipinto
Si tratta di un’ opera autografa del Guercino, databile attorno al 1644. Ancora una volta è il registro contabile dell’artista a indicarlo. Sul “Libro dei Conti” sono annotate le consegne di due quadri di cui un “San Paolo” nell’anno 1644 destinato al sig. Abbate Panici. Carlo Volpe ha scoperto quella data riportata sul retro della tela (comunicazione scritta del 15 ottobre 1972). Inoltre anche il Malvasia nel Felsina Pittrice ricorda lo stesso dipinto attribuendone la creazione al medesimo anno. La figura seduta in un lume chiaro e diffuso ma che non rinuncia al traversare d’ombra sul fondo, di piacevole memoria caravaggesca, riprende quella del San Paolo della Certosa di Pavia eseguita da Guercino tre anni prima. Questo lasso di tempo spiega assai bene le sottili varianti meditate dal maestro, non già copiando l’opera più antica, ma riutilizzandone i disegni. L’opera fu esposta come autografa alla mostra monografica sul Guercino, tenutasi a Bologna nel 1968.