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76 x 64,5 cm
Olio su tela
1625 ca.


Scheda opera

Giudizio critico

Gesu' Bambino addormentato sulla Croce

Il soggetto

L’immagine di Gesù Bambino addormentato sulla Croce, con a fianco la Corona di spine e i Chiodi della Crocifissione, è un chiaro riferimento all’amore divino, ispirato molto probabilmente a un passo del Cantico dei Cantici (V, 2):

 

Io dormo, ma il mio cuore veglia.

Un rumore! È il mio diletto che bussa:

«Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia;

perché il mio capo è bagnato di rugiada,

i miei riccioli di gocce notturne».

 

Un amore talmente grande da sfociare nell’estremo sacrificio che Cristo compirà per l’umanità. Ma il Bambino appare dolcemente assopito, mentre una leggera brezza sembra accarezzargli i capelli e nemmeno i simboli della Passione sembrano turbare il suo sonno.


Il dipinto

Andrea Emiliani colloca cronologicamente l’opera attorno al 1625 (comunicazione scritta del 13 marzo 2007). Stesso periodo in cui il maestro bolognese era impegnato nella decorazione della volta del casino del cardinale Scipione Borghese. Emiliani nota come i numerosi ripensamenti visibili sulla superficie pittorica ne attestino il carattere di opera prima, una sorta di capostipite di una lunga e fortunata serie di putti addormentati che il Reni produrrà durante la sua carriera, per il largo consenso che questo soggetto stava incontrando fra i collezionisti romani e bolognesi.

Gesù addormentato sulla croce è un simbolo della Passione e la Corona di spine e i Chiodi ne enfatizzano questo aspetto. Ma allo stesso tempo questo bambino è immerso in un paesaggio placido di sublime bellezza con un sapore vagamente veneto, come se si trattasse di un semplice fanciullo che riposa in un luogo sereno, senza alcuna implicazione religiosa. Reni raggiunge così quella dimensione dell’equilibrio e della bellezza che resteranno caratterizzanti nella sua opera.