Corrida spagnola
Il dipinto
La corrida, ovvero la tauromachia, un soggetto tradizionalmente sviluppato dai pittori spagnoli e apprezzato dai collezionisti più conservatori. Un evento violento, era celebrato in tutta la sua crudezza prima da Francisco Goya e poi successivamente da Picasso, che fu uno dei mentori di Jean Dufy una volta stabilito il suo atelier di Montmartre. E vi è molto di Picasso in questa gouache, non solo la tematica. La stessa trattazione pittorica dei toreri in primo piano richiama gli arlecchini che proprio negli anni 20 Picasso stava sviluppando secondo il suo cubismo più estremo. Dufy ne riprende il concetto realizzando queste figure con poche ma lunghe pennellate e disponendole in fila frontalmente, con i cavalli in apertura e chiusura del corteo, a ricordare più una parata carnevalesca che uno scontro duro e sanguinoso quale è la corrida.
Ed è proprio l’aspetto colorato e mondano che Jean Dufy vuole mettere in evidenza in questa sua composizione, perché la sua è e rimane una pittura destinata all’alta borghesia e volta a preferire solo il lato positivo della vita, quasi ad esorcizzare la brutalità che dominava il mondo in quegli anni. Una sorta di autodifesa per un pittore che aveva combattuto al fronte durante la Grande Guerra.