Coppia di vedute fluviali: Il Porto di Ripetta (I)
Il dipinto
Importante coppia di vedute reali ascrivibili alla Scuola Romana del XVIII secolo e in particolare alla mano di Paolo Anesi, uno dei massimi protagonisti di quella corrente. Fra i vedutisti più attivi Anesi seppe ritagliarsi uno spazio importante e ottenere l’apprezzamento di tanti collezionisti romani, membri della nobiltà e i viaggiatori stranieri che visitavano Roma all’interno del Grand Tour.
Abile sia nella veduta reale che nel più complicato Capriccio, Anesi ad oggi è uno dei testimoni più preziosi dell’aspetto urbanistico della Città Eterna nel XVIII secolo, come nel caso di questa coppia di vedute che raffigurano, a pendant, i due principali porti fluviali di Roma: uno che serviva il traffico commerciale verso il centro città (Porto di Ripetta) mentre l’altro serviva il commercio marittimo (Ripa Grande). Le due vedute rivestono così un valore tanto artistico quanto topografico, con particolare rilievo nel generale contesto iconografico dell’Anesi in quanto vanno a incrementare un aspetto della sua arte, quello del vedutista, da lui praticato con minore assiduità rispetto alla paesaggistica, grazie alla quale raggiunse la celebrità. Un vedutismo che l’Anesi interpretò sempre con una componente fantasiosa, spesso applicandovi canoni del paesaggismo più puro, come un’angolazione espositiva più ampia e panoramica. Questa personalissima attitudine dell’Anesi, perfettamente bilanciata tra un’oggettivazione realistica del rappresentato e una sua trasposizione su un piano di più libera ambientazione, armoniosamente coadiuvata dalle sue doti figurative, semplici ma incisivi personaggi accennati a punta di pennello si ritrova bene nella coppia di vedute di questa collezione, entrambe però caratterizzate da specifiche peculiarità.
Ne “Il Porto di Ripetta” il pittore, utilizzando una prospettiva leggermente rialzata, si concentra maggiormente sulla dinamicità della scena, volta a descrivere più il brulichio di uomini, barche e merci che affollava quell’attracco nel Settecento, che le importanti architetture che vi fanno comunque da cornice. La tela a pendant risulta invece impostata in maniera più vedutista con il complesso di San Michele a Ripa, con la sua tridimensionalità, come vero protagonista della scena.
Due dipinti che danno un contributo essenziale al catalogo dell’Anesi vedutista, un pittore che, come ricordato prima, privilegiò il paesaggio allo scorcio reale.