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33 x 20,5 cm
Olio su tela


Scheda opera

Coppia di vedute: Il Tempio di Vesta e il Foro Boario (II)


Il dipinto
Di questo pittore inglese vissuto nel XIX secolo non si hanno molte notizie fra i biografi. Si sa che era originario di Londra ma che elesse la Città Eterna a sua patria di adozione.  Le poche fonti ci informano che questo John Newbott aveva affittato uno studio al n.6 di via dei Cappuccini, nei pressi di Piazza Barberini, dove accoglieva i collezionisti (principalmente viaggiatori di passaggio a Roma) e mostrava loro i suoi lavori. Informazioni dirette su Newbott si hanno all’interno del Murray’s HandBook, una collana di vere e proprie guide turistiche per viaggiatori, scritte a Londra da John Murray a partire dal 1836. Nell’edizione del 1867 (tra l’altro anno di morte dell’artista) Newbott viene presentato come un pittore “il cui studio metterà in grado il turista di aiutare la sua memoria con precise reminiscenze delle vedute romane a prezzi ragionevoli”. Il fatto di essere citato su una guida turistica scritta in Inghilterra denota una certa fama che l’artista si era probabilmente guadagnato coi propri connazionali. John Newbott riprende infatti quella tradizione vedutista, interamente dedicata ai viaggiatori, che trova le sue radici nei maestri del Settecento, dei quali riprendeva gli angoli e le vedute più famose. E queste due vedute rientrano perfettamente all’interno di questa tradizione: si tratta infatti di due fra gli scorci più celebri e più ammirati dagli artisti, fin dal XVIII secolo, vedute che probabilmente avevano un buon valore commerciale fra i collezionisti e una testimonianza visiva di una città oramai radicalmente cambiata.