Battaglia di cavalleria
Il soggetto
La battaglia, colta nel suo infuriare più cruento, fu da sempre il soggetto prediletto di Jacques Courtois, pittore conosciuto con lo pseudonimo di Borgognone (per via della sua provenienza originaria) e questa tela ne è un magnifico esempio dal punto di vista iconografico. Questa passione per i soggetti bellici derivava da un’esperienza diretta, vissuta in gioventù al seguito di un uomo d’arme in Italia, dopo un breve apprendistato nella bottega del padre, pittore di icone.
Il dipinto
L’attribuzione di questo dipinto alla mano del Borgognone è di Luigi Salerno (comunicazione scritta). Il pittore francese era caratterialmente un uomo d’azione ed è proprio la tela il luogo privilegiato dove emerge e si afferma con maggior vigore l’essenza del suo temperamento. I cavalli spronati in battaglia, le spade sguainate, i corpi dei caduti al suolo sono tutti elementi caratterizzanti del repertorio figurativo di questo artista e l’opera qui presentata ne è una considerevole dimostrazione.
Questa propensione per le scene di battaglia può leggersi come la maniera personale di Courtois di interpretare l’esigenza profonda dello spirito seicentesco, fortemente impregnato dalle teorie moralizzatrici della Controriforma nelle quali, specie nell’arte figurativa, si privilegiava l’evidenza del senso, della rappresentazione visiva e della suggestione coreografica.
I principi del Concilio Tridentino avevano avuto un forte impatto nell’opera di quest’artista soprattutto dopo il suo ingresso nell’ordine gesuita in seguito alla morte della moglie. Nei suoi dipinti, nello scontro fra le masse di soldati, si liberava una grande energia dinamica, raggiungendo livelli elevati di intensità e tragicità ed era questo il risultato che Courtois ambiva a raggiungere con la sua arte.