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Ceramica figulina beige, decorazione policroma

Prima metà III a.C. (Daunio III, Listato C)


Scheda opera

Doppio askos dauno

Doppio askòs integro appartenente alla produzione ceramica listata daunia, modellato probabilmente al tornio lento. Esso presenta una decorazione policroma (marrone scuro con riempimenti di colore rosso-arancio, rosa diluito) a fasce orizzontali su corpo globulare schiacciato e fondo piatto. Presenta due colli cilindrici con orlo estroflesso a piattello, di cui uno provvisto di filtro; l’ansa verticale è a nastro, costolata e impostata orizzontalemte tra i due colli.

La decorazione policroma che occupa l’intera superficie del vaso: l’interno dei colli è colorato nella parte iniziale di arancio; l’esterno è ripartito in zone divise da coppie di fasce. A partire dagli orli dei lunghi colli, dopo una fascia rossa troviamo il motivo ad onda rovesciato, a cui segue un ampio reticolato; sul corpo globulare, si ripete, dopo una fascia rossa, il motivo ad onda rovesciato con altra fascia color rosa, segue un’ampia zona con ralcio vegetale stilizzato tondulato e dopo una coppia di righe il motivo a catenella; infine, motivo a stella sul fondo.

Il nostro esemplare rientra nella classe della ceramica “listata” nata e sviluppatesi a Canosa tra il 350 circa e il III secolo a.C., mentre si andavano esaurendo in Daunia le fabbriche di ceramiche (Todisco L., Introduzione all’artigianato della Puglia antica dall’età coloniale alle’età romana, Bari 1992, pp.10-13). Gli artigiani canosini seppero rinnovare il loro repertorio decorativo e formale dando luogo ad una produzione vascolare, che presenta i motivi ornamentali distesi su tutta la superficie del vaso entro liste. Pur nella sua riconosciuta originalità, la ceramica listata si collega direttamente alla tradizione indigena, in particolare allo stile geometrico-floreale del sub geometrico Daunio III. Inoltre più precisamente il nostro askòs rientrerebbe all’inizio della fase denominata “listata C” (prima metà III a.C.) quando ad una decorazione monocroma bruno-nera si affiancano il rosa e il violetto anticipando il gusto della policromia che caratterizzerà i vasi canosini di epoca ellenistica (Rossi L., Ceramiche apule nel Museo di Cremona, 1981, p.26)

I vasi sono ormai torniti e vengono introdotte forme vascolari nuove come appunto gli askoi di forma doppia o tripla. La decorazione diventerà progressivamente densa nelle fasce e successivamente saranno introdotte anche figure zoomorfe e antropomorfe, ancora assenti nel nostro esemplare.