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Marmo cipollino verde

Alt. 268 cm, diam. sommoscapo 30,5 cm, diam. imoscapo 32 cm

Età imperiale (II-III d.C.)


Scheda opera

Fusto liscio di colonna

Fusto liscio di colonna ricavato da un unico blocco di cipollino dal fondo bianco giallastro con venature color verde intenso; sono visibili lunghi e spessi strati di mica. Il fusto ha subito rilucidatura della superficie e degli scapi, che presentano piccole fratture.

Il sommoscapo è costituito da un toro superiore (alt. 2,5 cm, sporge di 1,5 cm), un listello liscio (alt. 1,2 cm) e un piccolo cavetto (alt. 0,5 cm), mentre l’imoscapo da un cavetto e un listello liscio (2,2 cm, sporge di 0,7 cm). Sul fusto sono visibili due tasselli di restauro dello stesso marmo: uno di forma quadrata con lato di 5 cm ca. ed uno di forma irregolare di largh. 13 cm ca. e alt. 11 cm ca. Sul piano di posa superiore è presente un foro tondo (diam. 9 cm, prof. 2 cm) predisposto per l’incasso di elementi liberi sovrapposti. Il fusto è collocato su una base moderna dell’Ottocento non pertinente.

Il cipollino già utilizzato dai greci, fu uno dei primi marmi pregiati importati a Roma fin dall’età cesariana e la sua diffusione fu notevole sia nel tempo che nello spazio. Fu utilizzato soprattutto per elementi architettonici portanti, quali colonne, pilastri, lesene e lastre di rivestimento parietale e per pavimentazioni. Risulta, quindi, difficoltoso un inquadramento cronologico preciso del nostro esemplare.