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Marmo bianco

Alt. 38 cm; largh. 12 cm; prof. 43 cm

Metà II d.C.


Scheda opera

Trapezoforo

Trapezoforo formato da un blocco di marmo rettangolare che presenta i lati lunghi di sostegno e un lato corto non lavorati, mentre l’altro breve frontale è decorato ad altorilievo con una zampa di grifo che poggia gli artigli su una roccia, che si intravede. Buona è la resa stilistica nella ricerca di realizzare anche i dettagli: la robustezza della gamba è messa in evidenza dalla ben definita muscolatura, rimarcata dalle linee curvilinee a rilievo; ben evidenti sono anche gli artigli.

La produzione di trapezofori in forma di zampa teriomorfa risale alla tarda età classica ed ebbe grande diffusione poi in epoca ellenistica, quando venne aggiunta anche la protome animale, secondo uno schema che si manterrà inalterato per tutta l’età imperiale, godendo di notevole successo come sostegno di tavoli.

Il nostro esemplare nella tipologia semplice della zampa di grifo su un solo lato, senza l’aggiunta di protome di grifo o di leone, ed essendo di ridotta altezza doveva avere la funzione di sostegno di una panca, appoggiata al muro nella parte posteriore, e non di un tavolo allungato, come il cartibulum.

Esempi simili al nostro si trovano nell’Agorà degli Italiani a Delo e ancora al Museo Nazionale Romano. È possibile collocare cronologicamente il nostro esemplare nell’ambito del II secolo d.C. grazie ai confronti illustrati.