Archeologia | Fusti di colonna | Scanalati | Fusto scanalato di colonna | Descrizione opera

Breccia corallina

Alt. tot. 280 cm, diam. massimo sommoscapo 52 cm, diam. massimo imoscapo 57,5 cm, diam. intermedio 45 cm.

Età imperiale (II-III d.C.)


Scheda opera

Fusto scanalato di colonna

Fusto scanalato di colonna composto da quattro rocchi scanalati di breccia corallina tagliati in età moderna e uno di giunzione di restauro: ciascuno risulta alto circa 67 cm con leggera rastremazione verso il sommoscapo, infatti la circonferenza mediana del primo rocchio con imoscapo è di 50 cm, segue il secondo di 48 cm e i rimanenti di 44,5 e 44 cm circa. Il rocchio centrale è di restauro.

La ricomposizione dei rocchi è stata possibile grazie all’evidente identità della qualità del marmo utilizzato e soprattutto è stato possibile rintracciare le stesse venature e clasti combacianti tra i rocchi nel processo di anastilosi. Risultano comunque mancanti alcuni rocchi centrali; infatti se consideriamo il rapporto di circa 1 a 8 tra il diametro inferiore e l’altezza totale, il fusto doveva raggiungere quasi i 4,60 m circa.

Sono conservati i rocchi con gli scapi: il sommoscapo è costituito da un listello liscio (alt. 1,5 cm) e da un tondino (alt. 3,5 cm, sporge di 2,5 cm), mentre l’imoscapo da cavetto e da listello (alt. 3 cm, sporge 3 cm).

Il fusto presenta 24 scanalature della larghezza di 4,6 – 5 cm circa, che hanno terminazione superiore e inferiore ad arco e sono separate da listelli a dorso piatto della larghezza di 1,5 cm. La breccia corallina utilizzata è caratterizzata da una tonalità di rosso scuro intenso con la presenza di clasti rosati e giallognoli, alcuni di notevole dimensione. Questo marmo fu utilizzato ampiamente durante l’età imperiale soprattutto per colonne e bacini.