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Marmo bianco

Alt. 23 cm; largh. max. 31 cm; diam. inf. 23 cm

Metà I secolo d.C.


Scheda opera

Capitello corinzieggiante di colonna

Capitello corinzieggiante di colonna che presenta il kalathos rivestito per due terzi circa da un’unica corona di foglie acantizzanti a sette lobi; ciascun lobo è distinto da piccole zone d’ombra a goccia ed è articolato in tre fogliette carnose e trilobate, lavorate con piccoli forellini di trapano. La pagina della foglia presenta una stretta costolatura mediana rilevata ed è solcata da una fitta serie di nervature e increspature che, partendo dalla morbida concavità posta al centro di ciascun lobo, si dirigono verso il basso con un andamento curvilineo. Ai lati della foglia centrale si dispongono gli steli verticali dei caulicoli, sottilissimi e di forma vagamente conica, che sorreggono un calice formato da una stretta semifoglia priva di articolazione in lobi, le cui terminazioni interne si avvolgono su loro stesse formando delle piccole spirali affrontate e tenute insieme da un sottilissimo balteo. Dai calici si originano le volute esterne, formate da uno stretto nastro a sezione leggermente cuspidata. L’abaco, sagomato con ovolo e cavetto, è impreziosito da un fiore a quattro petali carnosi con stretto pistillo centrale. Dal punto di vista strutturale, fra le molteplici varianti di capitelli corinzieggianti il nostro esemplare si colloca nella scia dei capitelli impiegati nella Villa di Nerone a Subiaco, caratterizzati dall’assoluta verticalità dei caulicoli che sono sottili e disposti, come nel nostro caso, ai lati della foglia centrale dell’unica corona. L’articolazione delle foglie acantacee è invece desunta da modelli di età augustea, si veda per esempio un capitello conservato presso l’antiquario palatino, ma per la presenza di un limitato chiaroscuro ottenuto con piccoli fori di trapano trova confronti puntuali con le rielaborazioni della metà del I secolo d.C., e in particolare con un esemplare reimpiegato nella chiesa di S. Lorenzo Maggiore a Napoli e con uno custodito presso il Museo Nazionale Romano.