Vetro incolore trasparente soffiato a stampo
Alt. 13,5 cm, diam. labbro 4,5 cm, diam. base 6 cm
II d.C.
Bottiglia a corpo cilindrico
Bottiglia a corpo cilindrico e slanciato (tipo Isings f.51b) di vetro soffiato incolore trasparente che presenta: il labbro espanso, ripiegato e appiattito; il collo stretto, cilindrico e corto, privo di ansa; è apoda con base concava. Risulta di buona qualità e precisione nella fattura. È stata utilizzata la tecnica della soffiatura entro stampo aperto: la massa vetrosa veniva soffiata entro una matrice (di legno, terracotta o pietra) per realizzare il corpo vitreo di forma cilindrica, come nel nostro caso, o cubico, mentre mediante soffiatura a canna libera erano ottenuti il collo e la spalla, sui quali era applicata l’ansa fusa a parte. Gli esemplari più grandi venivano decorati da fasce di linee incise a smeriglio sul ventre.
Anche se le bottiglie cilindriche risultano meno diffuse rispetto a quelle con sezione quadrata, la loro forma compatta le rende adatte alla doppia funzione sia di recipienti da trasporto di vino o olio sia di vasellame da mensa e da conserva.
Le bottiglie cilindriche fanno parte del repertorio vitreo che apparve probabilmente intorno alla metà del I d.C., ma è nel tardo I d.C. e inizio del seguente che abbiamo il momento di massima diffusione del tipo grazie all’utilizzo della soffiatura in stampi per forme semplici, che iniziò quel processo di standardizzazione e produzione su vasta scala del vasellame; la diffusione del tipo analizzato, continuerà poi per tutto il II d.C. Riguardo ai centri produzione sarebbero da localizzare in Italia e nel bacino occidentale del Mediterraneo, data la notevole diffusione di questi oggetti.
Bibliografia di riferimento: Isings Clasina, Roman Glass from Dated Finds, Groningen-Djakarta 1957; Massabò B.(a cura di), Magiche trasparenze. I vetri dell’antica Albinganum, p.90, n.47; Biaggio Simona S., I vetri romani provenienti dalle terre dell’attuale Cantone Ticino, I-II voll., Locarno 1991, I vol., pp.187-189, tav. 38-39; Rütti B., Die Römischen Gläser aus Augst und Kaiseraugst, voll. I-II, 1991, p.55; Beretta M., Di Pasquale G. (a cura di), Vitrum. Il vetro fra arte e scienza nel mondo romano, Milano 2004, pp.204, 228.