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62 x 74,5 cm
Olio su tela


Scheda opera

Giudizio critico

Trionfo di Amore

Il soggetto
Il dipinto raffigura un’allegoria della vittoria dell’Amore sull’arti e sulla guerra: il putto, ignorando completamente gli strumenti musicali e bellici attorno a lui, si concentra sull’accensione di due fiaccole, simbolo di vittoria. La personificazione dell’amore trionfante con un putto, ebbe una grande popolarità nell’arte figurativa ma altrettanto celebre fu anche una diversa iconografia, particolarmente sfruttata dalla pittura del Quattrocento: Venere e Marte. Diversi artisti, tra i quali il Botticelli affrontarono questa tematica attraverso scene di incontri amorosi fra queste due divinità classiche, dove la forza bellica di Marte veniva ammansita dall’amore e dalla bellezza di Venere. Ma poi, per rendere questa tematica più pura e maggiormente adatta a fini moralizzatori, si preferì introdurre nel tardo Cinquecento, la figura dell’Amore incarnato in un piccolo putto alato, che trionfa su ogni cosa.


Il dipinto
L’opera rappresenta un bellissimo esempio dell’abilità pittorica di Elisabetta Sirani, come confermato da Claudio Strinati (comunicazione scritta) che ha avuto modo di studiarla a fondo. La Sirani è stata una delle più importanti pittrici di tutti i tempi e fu sostanzialmente una seguace finissima e sensibile di Guido Reni (anche se alcuni studi affermano che ne fu seguace indiretta e che ebbe modo di ammirare i lavori del grande maestro bolognese attraverso il padre anch’egli pittore e allievo del Reni) sviluppando comunque una personalità propria molto marcata, in particolare una grande abilità nel disegno e nel colore. Secondo Strinati l’opera è da datarsi nel periodo tardo dell’artista che purtroppo morì molto giovane e che quindi non poté mai sviluppare a fondo tutte le sue potenzialità. La Sirani ebbe un forte senso del naturalismo moderno e non fu immune nemmeno dall’influenza del Caravaggio, ma è notevole osservare come il tutto sia risolto nei termini di una dolcezza e di una finezza esecutiva che immettono nell’opera una peculiare sensibilità femminile assai apprezzata, sia dai suoi contemporanei che dai critici d’arte nel corso dei secoli e del quale questo dipinto è una magnifica dimostrazione.