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Marmo bianco lunense

Alt. 33 cm; largh. 49 cm; prof. 44 cm

II d.C.


Scheda opera

Fontanina

La fontanina di forma quadrangolare appartiene al tipo delle Fontes salientes, nelle quali l’acqua, salendo all’interno del blocco di marmo attraverso una fistula centrale, zampillava nel bacino superiore. Il nostro esemplare, sufficientemente conservato, mostra una struttura articolata da cui defluiva l'acqua sulle scalette centrali di ogni lato, creando un piacevole effetto visivo e acustico. Da notare la presenza di due  grappe (lungh. 10 cm, circa largh. 4 cm) che tengono unito il blocco.

La particolare ed eccezionale caratteristica è quella di aver conservato la piccola balaustra della canaletta di scolo, dove scorreva l’acqua di risulta.

A livello iconografico la fontanina si presenta notevolmente articolata con le quattro facce decorate nella parte centrale (alt. 25 cm) da scalette a quattro ampi gradini; queste sono affiancate da due specchiature modanate che presentano in rilievo figure di cetacei, mentre sugli altri lati all’interno di piccole nicchie troviamo figure stanti maschili con clava nella destra e attributi nella sinistra.

La parte superiore delle specchiature mostra su tutti i lati all’interno di riquadri una corona vittata in rilievo con le due vitte, che si dispongono simmetricamente ai lati della corona. Alla sommità di ogni scaletta si trova la valva di una conchiglia, priva del consueto forellino per il deflusso dell’acqua dal bacino centrale.

Le zone angolari dovevano presentare quattro teste, probabilmente di Oceano (o di divinità fluviali), di cui una sola interamente conservata, con la bocca forata per il passaggio dell’acqua e al di sotto un labrum con supporto a simulare una piccola fontana con zampillo.

La balaustra quadrangolare (alt. 9,5 cm) pressoché integra che circonda tutto il blocco centrale è decorata a rilievo su ogni lato con esseri marini diversi: foche, delfini, grifoni marini, sirene. La decorazione figurata, quindi, si mantiene aderente al tema dell’acqua che si può riscontrare anche nell’apparato iconografico delle grandi fontane e largamente diffuso nel mondo romano.

Come l’altro esemplare presente nella collezione, questa fontanina era in origine posta su un basamento al centro di un ampio bacino rettangolare o di un impluvium, dove ricadeva e confluiva l’acqua in cascata, e costituisce un altro esempio di miniaturizzazione di fontane monumentali o di ninfei a scalette, come se ne trovano in molte città romane.

La datazione della nostra fontanina dovrebbe porsi nell’ambito del II d.C.