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Marmo greco scritto

Alt. 293,5 cm, diam. sommoscapo 29 cm, diam. imoscapo 31,5 cm

Età imperiale (II-VI d.C.)


Scheda opera

Fusto liscio di colonna

Fusto liscio di colonna integro ricavato da un unico blocco di marmo “greco scritto” che presenta fondo bianco a larghi cristalli con brevi segmenti e caratterizzato da ampie e numerose striature grigio nere. Da questa caratteristica esteriore deriva la denominazione di questo marmo, poiché ricorda i segni alfabetici e non per la sua provenienza.

Ha subito rilucidatura delle superfici e degli scapi. Quello superiore è costituito da un toro superiore (alt. 2,5 cm, sporge di 1,8 cm), un listello liscio (alt. 0,5 cm) e un piccolo cavetto (alt. 0,5 cm); l’imoscapo con piccole fratture è formato da un cavetto (alt. 1 cm) e da un listello liscio (alt. 3 cm, sporge 0,7 cm). Sul piano di posa superiore è presente un foro rettangolare (alt. 4,5 e largh. 6 cm, prof. 3 cm) predisposto per l’inserimento di un perno di vincolo. Il fusto è collocato su una base moderna dell’Ottocento non pertinente.

La presenza dell’utilizzo del greco scritto a Roma è ipotizzata fin dalla fine del I sec. d.C., anche se fino ad ora, frammenti di tale marmo emergono da strati del II sec. d.C. e il suo utilizzo per colonne, lesene e decorazione parietale e pavimentale, continuerà non oltre il IV sec. d.C.