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Breccia di Seravezza

Alt. massima 141 cm, diam. imoscapo 39,5 cm; diam. intermedio 37,5 cm

Età imperiale (II d.C. – III d.C.)


Scheda opera

Frammento di fusto liscio di colonna

Frammento di fusto liscio di colonna con ampia frattura superiore e mancante di sommoscapo; l’imoscapo presenta listello (alt. 2 cm; prof. 1 cm) con numerose scheggiature.

Sembra opportuno riconoscere nel marmo utilizzato la Breccia di Seravezza, estratto anche in antico dalle Alpi Apuane e caratterizzato, come nel nostro esemplare, da un elegante violetto inglobante clasti e ciottoli cristallini bianchi e rosati. Un esemplare di colonna antica confrontabile con il nostro esemplare è conservata nel Museo Nazionale Romano (rep. n. 981). Da notare che notevoli sono le analogie della breccia antica con il litotipo moderno, che ha avuto particolare sviluppo dopo il 1563, su ordine di Cosimo I de’ Medici e dei suoi successori.