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Marmo bianco

Alt. 205 cm; prof. 52 cm; largh. 78 cm

Metà I – inizio II secolo d.C.


Scheda opera

Statua di togato

Statua di uomo togato in posizione frontale con la gamba sinistra portante, mentre la destra risulta leggermente flessa scartata indietro e lateralmente. Il personaggio maschile indossa la veste del civis romanus: una tunica manicata con la toga, che avvolge tutto il corpo coprendone la parte inferiore per poi risalire sulla spalla sinistra. Augusto rese obbligatorio l’uso dell’abito tradizionale del civis romanus, la toga, in occasione delle festività e per la frequentazione dei luoghi pubblici.

La buona resa plastica del tessuto riflette la qualità artistica della scultura: le linee e il disegno della toga sono ben definiti da solchi, che conferiscono volume e sottolineano le pieghe della veste; inoltre, risulta possibile scorgere la struttura anatomica dell’uomo adulto, che emerge tra le pieghe tendendo la stoffa.

Si conservano le pieghe serrate della lacinia tra le caviglie; l’ima toga si presenta in alcuni punti liscia e aderente al corpo, sottolineandone il volume, mentre in altri a contrasto è riccamente piegata; il sinus giunge poco al di sopra del ginocchio destro e si incurva formando numerose e profonde pieghe, poi risale rettilineo e parallelo al fianco destro distaccandosi da questo ed emergendo dalla superficie del marmo. Il balteus non ingombrante, cinge la vita e presenta al centro l’umbo poco rigonfio. Ai piedi indossa i calcei patricii, giustamente ripristinati nel restauro, mentre è conservato il tronco d’albero in funzione di sostegno.

Per tali caratteristiche stilistiche nella resa della veste e nella quantità e densità delle pieghe è possibile inquadrare cronologicamente la scultura di togato (tipo Ba) tra la metà del I d.C e l’inizio del II d.C.

La statua fu restaurata con l’integrazione delle parti dell’incarnato scoperte dalla veste (braccia, mani e testa), che in antico erano state lavorate a parte ed inserite successivamente, per questo anche più fragili; spesso per realizzarle veniva utilizzato marmo greco, che conferiva contrasto per la maggiore luminosità e chiarezza, rispetto al marmo italico della veste. Il volto di restauro presenta le fattezze fisiognomiche di Augusto.