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Marmo bianco

Alt. 140 cm; prof. 35 cm; largh. 54 cm

Metà I a.C.


Scheda opera

Statua acefala di togato

Statua acefala di togato vestito di tunica e toga exigua . Il corpo, avvolto dalla toga aderente, si delinea al di sotto della stoffa, che lo fascia; il braccio destro piegato al gomito ad angolo emerge tendendo la stoffa, mentre la mano appoggiandosi sul petto stringe il fascio di pieghe piatte del balteus, che si vanno poi distendendo sulla spalla sinistra; al di sotto il lungo sinus si articola in pieghe ampie e piatte; la gamba destra emerge dalla stoffa leggermente flessa con il ginocchio sporgente e scartata lateralmente; la gamba sinistra portante rimane tesa e allineata al busto e al braccio corrispondente, che vi si appoggia rilassato, tenendo probabilmente nella mano semichiusa un rotolo. Pur risultando mancante la parte inferiore con i piedi, rimangono tracce della lacinia articolata in numerose pieghe appena accennate che dovevano arrivare a coprire la caviglia sinistra; l’orlo inferiore si delinea obliquamente ed ascensionalmente da sinistra a destra; il soggetto rappresentato probabilmente indossava ai piedi i calcei perduti ed aveva una capsa cilindrica in basso a destra. L’anatomia del corpo si mostra, quindi, nella sua evidenza emergendo timidamente con piccoli movimenti dal panneggio della toga, che aderisce distendendosi sulle membra o si addensa in fitte pieghe. Queste si presentano lineari, larghe e piatte, e con gusto disegnativo salgono dal ginocchio destro verso l’anca sinistra, leggermente sporgente.

La parte posteriore del corpo risulta semplicemente sbozzata, priva della lavorazione finale dell’intaglio delle forme, probabilmente perché in antico non visibile. L’effetto ottico generale dato della scultura è quello di un appiattimento dei volumi, tanto da generare l’impressione di un rilievo.

La nostra scultura rientra nel primo gruppo di sculture togate di età repubblicana descritto dalla Kleiner, per la presenza, come elemento caratterizzante, di un tipo particolare di toga “diagonale” con un motivo a pieghe tracciate diagonalmente sul corpo da destra a sinistra. Inoltre la presenza della toga exigua, costituisce un importante elemento datante, poiché, seppur discusso sia il momento esatto in cui tale abbigliamento cadde in disuso, comunque inserisce la figura di togato in un ambito cronologico ristretto che non oltrepassa la fine del I secolo a.C. 

 

BIBLIOGRAFIA di RIFERIMENTO: O. Vessberg, Studien zur Kunstgeschichte der romischen Republik, Leipzig 1941, p.117, 190, tav.XXXII, 4; D.E.E. Kleiner, Roman Group Portraiture. The Funerary Reliefs of the Late Republic and Early Empire, New York – London 1977; D.E.E. Kleiner, F.S. Kleiner, Early Togate Statuary, «Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma» 87, 1980-1981, pp.125-133;altri esempi in A. Giuliano (a cura di), Museo Nazionale Romano. Le sculture, I, 7, Roma 1984, pp.298-299, 387-388.