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Portasanta

alt. 40 cm; diam. 36 cm

Età imperiale (II-III d.C.)


Scheda opera

Frammento di fusto liscio di colonna

Frammento della parte superiore con sommoscapo di un fusto di colonna liscia di portasanta, che ha subito un taglio diagonale. La superficie ruvida non ha subito rilucidatura. Il blocco di marmo brecciato è caratterizzato da un cemento rosso cupo. Le macchie, di color giallo chiaro e arancione, sono sovrapposte creando sfumature brune-grigiastre, poco definite nella forma, con venature biancastre e rosso scuro cupo. La denominazione attuale del marmo risale al Rinascimento poiché con questo tipo di marmo sono gli stipiti della Porta Santa di S. Pietro in Vaticano, della Porta Santa di S. Paolo, S. Maria Maggiore e S. Giovanni in Laterano. Invece, la denominazione antica, “Marmor Chium” rimanda, invece, al luogo di estrazione nell'isola di Chio. Non si hanno informazioni certe sulla prima introduzione a Roma. Secondo R. Gnoli fu utilizzato quasi contemporaneamente al Giallo antico, all'Africano, al Cipollino e al Pavonazzetto e insieme a questi risulta essere tra i marmi colorati più diffusi a Roma, principalmente in età traiano-adrianea.