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Basalto

V-VI secolo d.C.


Scheda opera

Capitello corinzio di colonna a foglie lisce

Il kalathos è rivestito da due corone di otto foglie lisce ed estremamente stilizzate: le sagome delle foglie sono delineate mediante una semplice incisione, la pagina è liscia e l’unico elemento lavorato in aggetto è la cima, costituita da volume semicircolare con una sorta di peduncolo; una seconda incisione sottolinea il contorno delle corone fogliacee e, nel caso di quella superiore, prosegue senza soluzione di continuità nel nastro piatto delle volute. Queste ultime sono formate da una piatta spirale che si avvolge in senso contrario alla norma, denunciando la perdita del loro primitivo significato strutturale; lo spazio fra le volute e la foglia centrale è occupato da un riempitivo a disco liscio. In ricordo dell’abaco resta un sottile listello lavorato in rilievo bassissimo. L’esemplare si contraddistingue per l’estrema semplificazione dell’ornato e per la resa assai schematica degli elementi costitutivi, ormai trattati come semplici volumi in aggetto o addirittura come puri riempitivi. Per tali caratteristiche il capitello è confrontabile con numerosi esemplari di provenienza africana, in particolare egiziana, e siriana realizzati fra il V e il VI secolo per i più antichi edifici ecclesiastici, fra i quali si segnalano in particolare i capitelli della Basilica di S. Agostino a Ippona e quelli attualmente custoditi presso il Museo Archeologico di Alessandria.