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Vetro incolore, soffiato

Alt. 18,6 cm; diam. base 15,5 cm; diam. orlo 4,5 cm.

Fine II – inizi III d.C.


Scheda opera

Balsamario a corpo troncoconico schiacciato

Balsamario a corpo troncoconico schiacciato (tipo Isings 82 A 2) di vetro incolore con riflessi verdastri e patina biancastra che risulta dotato di orlo estroflesso appiattito, perpendicolare alla parete, con labbro ribattuto; lungo collo cilindrico a profilo continuo (alt. 14 cm) con strozzatura alla base. Identico all’altro esemplare presente nella collezione presenta il corpo troncoconico fortemente schiacciato dal ventre campaniforme con spalla convessa, inclinata verso l’esterno e fondo concavo. Per la forma del loro lungo collo cilindrico sono definiti dagli studiosi francesi unguentarium-chandelier.

Attestato in Italia nel corso della prima metà del II secolo d.C., il tipo si diffuse maggiormente nella seconda metà del II – inizi III secolo d.C., mentre ancora discordanti risultano le opinioni degli studiosi sull’origine della produzione di questo tipo di balsamari. Secondo alcuni sarebbe stata introdotta da un’officina orientale, forse siro-palestinese, numerose sono anche le attestazioni in area slava, in Pannonia, a Tipasa e Trier (vedi De Tommaso G..).

Esemplari simili al nostro in esame sono stati rinvenuti in Italia settentrionale, confermando, invece, la seconda tesi di un produzione italiana (vedi Arveiller-Dulong V., Nenna M. D.) ed ancora ampiamente diffusi in area gallica, circostanza che potrebbe avvalorare l’altra ipotesi di un origine da un centro della valle del Rodano, forse Lione (vedi Massabò B.).

Certamente è a partire dall’età flavia e per tutto il II d.C. che si assiste al graduale mutamento del concetto stesso di balsamario, che porterà alla creazione del nostro tipo: il collo tende ad allungarsi, il corpo a farsi sempre più schiacciato, portando così al mutamento stesso del contenitore.